Fisiologicamente, possono capitare periodi in cui l’appetito si riduce significativamente e si verificano problemi ad alimentarsi correttamente. Nella maggior parte dei casi, il problema si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno, o al momento della risoluzione della patologia di cui l’anoressia è sintomo. 

In altri casi, la causa è da ricercare in disagi psicologici: in questa eventualità, si parla più correttamente di anoressia nervosa

Cos’è l’anoressia

L’anoressia è una brusca riduzione dell’appetito e della capacità di alimentarsi in modo autonomo e corretto. Generalmente si associa ad una perdita di peso, più o meno vistosa e pericolosa a seconda del grado di intensità e della durata del disturbo. 

L’anoressia nervosa

Se nella psiche della persona si innesca un meccanismo di rifiuto per il cibo, per esempio a causa di una dismorfofobia (il paziente si vede molto più sovrappeso di quanto non sia) o per l’esposizione ad un ambiente che non incoraggia un approccio sano all’alimentazione (standard estetici fuori norma, paura di ingrassare, bullismo, genitori che inculcano pensieri devianti), può manifestarsi l’anoressia nervosa. Il paziente, spesso giovane e spesso donna (anche se non mancano casi di anoressia nervosa in pazienti maschi adolescenti), rifiuta di alimentarsi nel tentativo ossessivo di perdere peso.

Le cause dell’anoressia

Divideremo le cause possibili dell’anoressia in diverse classi. 

  1. Infezioni: anche una comune influenza può ridurre il livello di appetito, che si ripristina a livelli normali dopo la guarigione. 

  2. Tumori: specie quelli che coinvolgono l’apparato digerente causano spesso dolori e fastidi con il pasto. Il malato tende perciò ad evitare il cibo per non andare incontro a dolori e disagi.

  3. Disturbi del comportamento e della cognizione: il paziente affetto da malattia mentale, da Alzheimer o da demenza può rifiutare il cibo o può non essere in grado di assumerlo in modo autonomo. 

  4. Abuso di stimolanti: caffeina, teina, nicotina, anfetamine, Ritalin, cocaina causano una brusca riduzione della fame e dell’appetito. 

  5. Disturbi psichiatrici e psicologici: paura di ingrassare, depressione dovuta a bullismo o mobbing, stress grave e prolungato, fobia del vomito, possono indurre disinteresse per il cibo e dunque anoressia. Questi casi sono quelli da cui più facilmente si innesca l’anoressia nervosa. 

I sintomi dell’anoressia

L’anoressia è in sé un sintomo, di una delle possibili cause che abbiamo illustrato. Il paziente perde interesse per il cibo e per la dimensione conviviale che esso porta con sé, prova angoscia o paura al momento dei pasti, rifiuta di alimentarsi adducendo alle cause più variegate (dolore fisico, stanchezza, malattia, l’essere a dieta). 

La diagnosi

La diagnosi dell’ anoressia viene spesso suggerita dai familiari del paziente, preoccupati dall’assenza di fame e dalla perdita di peso. Il medico può prescrivere indagini più approfondite per escludere cause esterne, come le infezioni o la gastrite. Se nessuna analisi produce i risultati sperati, il paziente viene invitato a consultarsi con uno psicologo o uno psichiatra, che analizzerà la situazione e cercherà le cause del problema. 

Cure e trattamenti

Se la causa dell’anoressia è di origine infettiva, curare la patologia rimetterà il corpo in sesto e farà tornare l’appetito: è il classico caso di raffreddori, influenze ed altre infezioni come la polmonite, gli ascessi dentari, la tubercolosi. 

Se la causa dell’anoressia è dovuta alla presenza di patologie gravi, come il cancro, sarà l’oncologo a dover suggerire una terapia specifica, generalmente multifattoriale (radioterapia, chemioterapia, alimentazione controllata, chirurgia, immunoterapia, eccetera), e il monitoraggio del sintomo sarà a cura del team incaricato. 

Curare l’anoressia nervosa è molto più complesso. La patologia innesca non solo un profondissimo disagio psicologico che richiede molti mesi o anni di terapia comportamentale e farmacologica, ma una lenta rieducazione alla corretta immagine di sé, all’autostima e alla buona alimentazione.