La calcolosi renale, che porta alla formazione dei calcoli renali, è un disturbo che interessa i reni e le vie urinarie. 

Costituisce un problema piuttosto diffuso tra la popolazione italiana. Si stima infatti che il 5-10% degli italiani soffra di calcoli renali e nella maggior parte dei casi il disturbo tende a ripresentarsi a distanza di pochi anni.

Le cause sono varie, ma anche l’alimentazione e le abitudini poco sane hanno un apporto significativo nell’insorgenza e recidività della calcolosi renale.

Scopriamo allora cosa sono e come si formano i calcoli nei reni e in che modo è possibile prevenire o curare questo disturbo molto fastidioso.

Cosa sono i calcoli renali e come si formano

I calcoli renali sono delle aggregazioni di sali minerali, presenti nelle urine in quantità eccessive, che si cristallizzano e danno vita a dei veri e propri sassolini.

Le loro dimensioni variano da pochi millimetri a diversi centimetri, al punto che nei casi più gravi possono raggiungere la grandezza di una pallina da golf.

I calcoli si formano nei reni e man mano passano attraverso tutti i condotti urinari (uretere, vescica e uretra) fino ad essere naturalmente espulsi con l’urina. Ciò avviene quando le aggregazioni sono piccole e frammentate, mentre nel caso in cui il calcolo sia più grosso potrebbe ostacolare il flusso urinario e provocare dolorose fitte nella zona lombare e dei reni.

Se non curata adeguatamente, la calcolosi renale rischia di danneggiare i reni e portare a infezioni urinarie e, nei casi più gravi, all’insufficienza renale.

La formazione dei calcoli avviene a causa di un’elevata concentrazione di sostanze poco solubili nelle urine come acido urico, sali di calcio e cistina

Anche se le urine contengono delle sostanze utili ad impedirne la formazione, a volte non sono sufficienti a contrastare la sovrabbondanza di sali non solubili, così quelli in eccesso precipitano e si cristallizzano. 

In alcuni casi, anche uno scarso flusso di urine (dovuto alla scarsa introduzione di liquidi nell’organismo) fa sì che questi sali permangano nelle vie urinarie più a lungo e abbiano così il tempo di aggregarsi.

L’origine del disturbo può dipendere da diversi fattori. 

Prima di tutto è da considerare la componente ereditaria e congenita. Esistono infatti persone maggiormente predisposte alla formazione di calcoli.

In secondo luogo, l’alimentazione scorretta e uno stile di vita poco sano sono elementi determinanti per questo disturbo. 

Sintomi della calcolosi renale 

La presenza di calcoli renali nell’organismo ha sintomi molto evidenti, soprattutto quando questi raggiungono importanti dimensioni.

Se il calcolo è grosso al punto da ostruire il passaggio dell’urina si genera una colica renale, che si manifesta con fitte e dolori molto forti. Nei casi meno gravi, invece, i sintomi della presenza di calcoli renali sono bruciore all’altezza della vescica o dei genitali e stimolo frequente di urinare.

I calcoli renali possono provocare problemi non solo quando creano ostruzione ma anche quando riescono a defluire con le urine. In questo caso infatti, se la loro forma è frammentata, possono rischiare di lesionare le pareti dei condotti urinari e provocarne il sanguinamento

La presenza di sangue nelle urine e cattivo odore sono altri sintomi che indicano la presenza calcoli renali nell’organismo.

Diagnosi e cure

Dolore acuto, difficoltà a urinare, bruciore durante la minzione, urina torbida e stimolo frequente sono segnali inequivocabili della presenza di calcoli renali nell’apparato urinario.

Per ulteriore certezza, e per individuare un’eventuale infezione in corso, si può procedere prima di tutto con un esame delle urine volto a identificare squilibri elettrolitici.

Una volta accertata la presenza del disturbo, si procede con una radiografia addominale o un’ecografia del rene per individuare la posizione dei calcoli e la loro dimensione.

Prevenire e curare i calcoli renali è abbastanza semplice quando non si trovano in uno stadio critico.

Mangiare bene, consumando molta frutta, verdura e alimenti ricchi di fibre, e limitare il consumo di alimenti dolci, grassi e alcolici costituisce una prima strategia di prevenzione importante. A ciò bisogna aggiungere anche regolare attività fisica e l’introduzione di almeno 2 litri di acqua al giorno per favorire la diuresi.


Se i calcoli hanno raggiunto dimensioni per le quali non possono essere espulsi con l’urina, invece, è necessario ricorrere a interventi in ambulatorio, come la litotrissia, o l’intervento chirurgico per l’esportazione.