Il corpo umano sano è abitato da decine di migliaia di batteri, funghi e virus utili alla sua sopravvivenza. Nell’intestino digeriscono il cibo, sui genitali li proteggono da altre infezioni, nella bocca prevengono la formazione della carie. Quando il loro numero aumenta per varie cause, e ad essere coinvolta è la Candida albicans, ecco che a svilupparsi è un’infezione detta candidosi o monoliasi. 

A seconda della sede di infezione prende vari nomi: candidosi vaginale se è coinvolto il sistema riproduttivo femminile (molto di rado quello maschile), candidosi dermica o candidosi orale -o mughetto- se a venire aggredita sono bocca e gola. 

Cos’è la candidosi

Sulla pelle, in bocca e sui genitali vivono, quando si è in salute, colonie di funghi appartenenti al genere Candida. Se il sistema immunitario funziona a rilento per qualche motivazione, il numero di questi lieviti, normalmente tenuto sotto controllo, può aumentare enormemente. Quando la Candida si propaga e cresce, ecco che si sviluppa un’infezione  detta candidosi

La malattia è seccante ma non pericolosa, salvo in due casi: se la candidosi attacca cuore, cervello, milza, reni o occhi (candidosi invasiva) e se la candidosi si propaga per accesso sanguigno, con interventi chirurgici o uso di cateteri venosi. In entrambi i casi, lo sviluppo della malattia è estremamente dipendente dalla resistenza del sistema immunitario. 

Cause

La candidosi è nella maggioranza dei casi causata da una disfunzione, temporanea o permanente, del sistema immunitario: calando il numero di “soldati” che difendono il corpo, il fungo può proliferare indisturbato. 

Agiscono negativamente sul sistema immunitario: 

  • Gli antibiotici: indispensabili per la cura di moltissime pericolose infezioni batteriche, entrano in competizione con altri batteri “buoni”, che controllano la proliferazione della Candida

  • L’HIV e le altre forme di immuno-insufficienza (diabete, cancro): la candidosi orale e dell’esofago è uno dei sintomi classici dell’infezione da AIDS conclamata e non trattata. A causare la deficienza immunitaria sono anche radio e chemioterapia e la presenza del diabete

I sintomi della candidosi

Dividiamo i sintomi della candidosi in base alla sede di infezione. 

  1. Orale: con il mughetto gengive, bocca, lingua e tonsille solo gonfi, arrossati, estremamente dolenti e coperti di secrezioni biancastre e appiccicose. La malattia coinvolge molto spesso i lattanti

  2. Epidermica: la pelle è ispessita, arrossata o biancastra e prude fortemente

  3. Vaginale: la mucosa interna ed esterna della vulva è arrossata, dolente, con prurito intenso e presenta una secrezione biancastra simile al caglio. Le lesioni da grattamento possono innescare sovrainfezioni e provocare bruciore durante la minzione

Nei casi molto più seri, la candidosi può aggredire altri organi. Possono presentarsi, tra gli altri, soffi cardiaci, difficoltà visive fino alla cecità, diminuita produzione di urina, pressione estremamente bassa e febbre. 

La diagnosi 

Diagnosticare la candidosi o il mughetto non è difficile: spesso i soli sintomi e l’osservazione consentono l’individuazione del tipo di infezione. Se l’origine è dubbia, per esempio si sospetta la presenza di un batterio, è utile prelevare con un tampone un campione di tessuto e analizzarlo in laboratorio: in pochi giorni sarà emesso il verdetto sulla patogeno responsabile. 

La cura

Il trattamento delle candidosi avviene tramite l’uso di farmaci antimicotici che bloccano la riproduzione dei lieviti. Se ne usano per applicazione in unguento, per via orale o endovenosa a seconda del livello di gravità dell’infezione. 
Come tutti i lieviti, la candida si nutre di zuccheri. Una riduzione della loro assunzione fino alla guarigione “toglie carburante” all’infezione, rallentandola. Questo è particolarmente vero nei soggetti diabetici. 

Lavande lenitive e fermenti lattici sintetici sono di grande aiuto per calmare il fastidio e il prurito e per ripristinare la carica di batteri indispensabili alla salute del corpo.