Dolorosa, di origine sconosciuta e attualmente non curabile in via definitiva. La rettocolite ulcerosa è una malattia che, insieme al morbo di Crohn, affligge l’intestino in maniera cronica e se non identificata e trattata in tempo rischia di sfociare in complicazioni molto gravi.

La rettocolite ulcerosa è una infiammazione delle mucose intestinali che principalmente colpisce l’intestino retto ma che può estendersi anche al colon.

Come dice il nome stesso, le lesioni intestinali provocate dalla rettocolite sono per l’appunto di natura ulcerosa, ovvero tendono a peggiorare allargandosi e difficilmente si risanano, causando forti dolori addominali e diarrea ematica.

I sintomi all’inizio tendono a essere acuti e distanti nel tempo, con periodi di recessione. Tuttavia, la loro frequenza può variare fino a non lasciare più periodi di benessere per chi ne soffre.

Vediamo quindi quali possono essere le potenziali cause, come si manifesta questa infiammazione cronica e intervenire per calmare le crisi e prevenire complicazioni.

Rettocolite ulcerosa: le cause

Le cause scatenanti di questa infiammazione cronica non sono ancora chiare. Le ipotesi più accreditate fanno riferimento a caratteri ereditari (predisposizione genetica) e risposta immunitaria.

Alcuni ricercatori hanno ipotizzato la presenza di un batterio, non ancora identificato, in grado di provocare una risposta immunitaria (ovvero un’infiammazione) da parte dell’organismo. Le cellule della mucosa intestinale reagiscono quindi per liberarsi dell’ospite non gradito, alterando il normale equilibrio presente nell’intestino.

Altri studi hanno evidenziato un collegamento tra la malattia e l’infiammazione dovuta ad allergeni alimentari. Secondo questa teoria, la rettocolite ulcerosa rappresenta una risposta immunitaria in caso di forti intolleranze.

Sembra giochi a sfavore anche una dieta troppo ricca di zuccheri e grassi animali, perché influisce negativamente sull’equilibrio della flora batterica.

Al momento, però, è bene sottolineare che si tratta solo di ipotesi e non vi è alcuna dimostrazione scientifica delle cause di questo disturbo.

Come si manifesta?

La rettocolite ulcerosa inizia a livello del retto e in base alla sua estensione e gravità può essere classificata in 3 modi. La forma più leggera è chiamata proctite e in questo caso l’infiammazione è presente solo nel retto.

Il secondo stadio è la colite sinistra, quando anche il colon sinistro viene colpito e, infine, si parla di pancolite quando l’infiammazione interessa tutto il colon. Quest’ultima è la forma più grave e può scatenare altre malattie infiammatorie.

I sintomi della rettocolite ulcerosa variano con il variare dell’intensità dell’infiammazione. La malattia si presenta con crisi acute alternate a periodi di remissione, in cui scompare totalmente.

Quando si hanno le crisi acute, alcuni dei sintomi molto comuni sono frequenti evacuazioni con perdite abbondanti di sangue, dolori addominali e crampi.

Inoltre, a queste manifestazioni possono accompagnarsi febbre, stanchezza, anoressia e cali di peso. A causa del cattivo assorbimento intestinale delle sostanze nutritive, a lungo andare questi sintomi debilitano il corpo, rendendolo più esposto ad altre infezioni e patologie.

Diagnosi e trattamento

Per evitare che i sintomi infiammatori possano sfociare in danni irreversibili, è meglio capire il prima possibile se si soffre di questo disturbo attraverso esami specifici e, purtroppo, invasivi.

La colonscopia con visualizzazione dell’ileo e biopsia è fondamentale per verificare l’estensione dell’infiammazione e lo stato di salute della mucosa intestinale.

A questo esame vengono di solito associati coprocoltura, per capire la natura dei fenomeni diarroici, e esami del sangue per controllare stato infiammatorio ed eventuale anemia.

Un altro controllo utile per verificare lo stato delle pareti intestinali è l’ecografia addominale.

Una volta diagnosticata la malattia, è bene sapere che attualmente non esiste una cura definitiva ma si può intervenire in diversi modi per calmare l’infiammazione.

I medici possono prescrivere farmaci per gestire le crisi acute e per lenire la mucosa intestinale nelle fasi recessive. 

Adottare dei cambiamenti alimentari, inoltre, può limitare lo sviluppo di infiammazioni e impedire l'aggravarsi dei sintomi.

Sono da evitare i latticini soprattutto se si è intolleranti al lattosio, le fibre insolubili e i legumi che accentuano il gonfiore addominale e tutti gli alimenti generalmente irritanti per la mucosa intestinale. Di conseguenza, meglio ridurre l’assunzione di caffeina, bevande alcoliche e cibi troppo grassi e piccanti.

Pur sottolineando che non esistono alimenti miracolosi per la rettocolite ulcerosa, sono ben tollerati in questa fase alimenti più leggeri come il pesce, le verdure cotte e gli alimenti di origine vegetale che contengono omega 3 e fibre solubili, come semi di lino, frutta e yogurt probiotici.