Della sindrome del colon irritabile soffrono migliaia di persone in tutto il mondo. Dolore, crampi, alternanza tra stitichezza e diarrea, meteorismo: i sintomi sono simili per tutti i pazienti, ma le esatte cause del disturbo non sono ancora del tutto chiare.

Per la vaghezza dei sintomi e l’assenza di indagini specifiche la diagnosi è spesso lenta e complessa, e causa un ritardo nell’inizio delle terapie. 

Chi soffre di questa patologia è spesso donna (con un rapporto 2/1), tra i 20 e 30 anni e vive in paesi maggiormente sviluppati. L’incidenza della patologia in etnie e paesi più poveri è estremamente inferiore, e gli stessi sintomi sono più spesso riconducibili ad altre malattie più tipiche di queste aree, come la contaminazione del cibo, l’avvelenamento, le parassitosi, la malnutrizione. 

Cos’è la sindrome del colon irritabile

Le malattie a carico del colon sono moltissime. La maggioranza causa alterazioni visibili nell’aspetto dell’organo: la sindrome del colon irritabile, invece, no. Questo è il motivo principale per cui la diagnosi è tanto complessa. 

Quando si innesca la sindrome del colon irritabile si verificano numerosi sintomi, che fanno pensare ad uno stato infiammatorio cronico. 

La condizione ha numerosi sinonimi: IBS, intestino irritabile, colite spastica o nervosa, colite mucosa. 

Le cause della sindrome del colon irritabile

Al momento non è ben chiaro cosa renda irritabile il colon irritabile. Sono state fatte numerose ipotesi, tutte approssimativamente valide e probabilmente compresenti nei pazienti: 

  • Alterazioni dell’umore: stress, ansia e depressione influiscono sulla muscolatura del colon, che contraendosi causa crampi

  • Correlazioni ormonali: l’aggravamento dei sintomi prima o durante il ciclo mestruale fa ipotizzare una componente ormonale nello sviluppo della patologia

  • L’assunzione di certi cibi, che innescano più facilmente reazioni. A volte la sindrome del colon irritabile è compresente con fenomeni di allergie o intolleranze alimentari

  • Alterazioni del cervello: potrebbe essere parzialmente responsabile del problema un’alterazione di come il cervello percepisce gli stimoli dolorosi provenienti dall’intestino, o al contrario di quanto impulso doloroso i nervi addominali rimandano all’encefalo

I sintomi del colon irritabile

Il colon irritabile presenta un’ampia gamma di sintomi possibili. Vediamo i più diffusi:

  • Dolore addominale colico: l’addome è teso, piatto, dolente al tatto e si verificano crampi profondi, talvolta ridotti dal calore e dall'evacuazione di gas e feci

  • Stitichezza, che si alterna a diarrea: in alcuni pazienti c’è una prevalenza di un sintomo sull’altro; in altri invece una intercambiabilità dei sintomi

  • Meteorismo e flatulenza: l’addome si riempie di gas in eccesso, non solo dolorosi ma anche emotivamente spiacevoli 

Uno degli effetti principali di questa sindrome è la riduzione dell’attività sociale: il timore di dover evacuare fuori di casa e il dolore induce il paziente ad evitare i contesti di affettività. 

La diagnosi

Diagnosticare la sindrome del colon irritabile è un procedimento lento e complesso. L’intestino non presenta alterazioni strutturali o di aspetto, dunque la colonscopia (un esame doloroso ed invasivo) è necessaria per escludere altre patologie, ma non dà risultati decisivi. Non esistono esami del sangue o delle feci che individuano con specificità questo disturbo. La diagnosi avviene dunque per esclusione di tutte le altre possibili cause. 

Terapie, cure e soluzioni

Le terapie attualmente in uso per questo disturbo sono solamente sintomatiche. Antispastici e regolatori del transito intestinale possono alleviare diarrea, stitichezza e crampi. Il dolore viene a volte controllato con tecniche di meditazione, impacchi caldi e l’assunzione di posizioni più confortevoli. Il carbone vegetale attivo aiuta ad assorbire ed eliminare i gas in eccesso che si formano con il problema del colon irritabile. 

Di vitale aiuto è la dieta. Escluse allergie ed intolleranze, un’alimentazione corretta, bilanciata e studiata per le necessità della persona può aiutare a controllare i sintomi più invalidanti. Per chi soffre di una prevalenza di diarrea, verrà suggerita una riduzione dell’apporto di fibre; il contrario verrà consigliato a chi, prevalentemente, sperimenta stitichezza.