Il termine artrite indica un’infiammazione delle articolazioni, ovvero le strutture che tengono in collegamento due o più ossa, offrendo sostegno allo scheletro e consentendone il movimento. 

È un disturbo molto diffuso che affligge l’1-2% della popolazione italiana senza distinzione di sesso ed età. Esistono diverse tipologie di artrite, ognuno con cause, sintomi e cure differenti. 

Le più conosciute sono l’artrite reumatoide e l’osteoartrite, mentre bisogna sottolineare che l’artrosi non rientra tra queste tipologie di disturbi ma consiste in una condizione differente.

Quest’ultima, infatti, si manifesta con una progressiva usura dell’articolazione dal processo irreversibile, dovuta principalmente all’avanzare dell’età.

Nel caso dell’artrite, invece, attraverso cure specifiche è possibile ridurre i sintomi e garantire una migliore qualità della vita in base alla tipologia di disturbo specifico.

Vediamo allora in cosa consistono le principali forme di artrite, quali sintomi presentano e in che modo si può intervenire per alleviare il problema.

Cos’è l’artrite: tipologie, cause e sintomi

L’artrite consiste nell’infiammazione lieve o cronica di una o più articolazioni. In base alle articolazioni colpite e le cause che hanno determinato la comparsa del disturbo, possono essere individuate diversi tipi di artrite.

Ne esistono oltre 100 tipologie differenti e le più comuni sono l’artrite reumatoide e l’osteoartrite, ma meritano una menzione anche l’artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, la gotta e la fibromialgia.

Artrite reumatoide

All’origine dell’artrite reumatoide vi è un malfunzionamento del sistema immunitario, pertanto si tratta di un disturbo autoimmune. 

Le cause della sua comparsa possono essere di natura genetica, l’età e il sesso (ne sono maggiormente colpite le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni) o agenti infettivi con cui si è venuti a contatto nel corso della vita, come herpes e altri virus.

A  differenza dell’osteoartrite che interessa lo strato cartilagineo e che ne provoca il progressivo deterioramento, l’artrite reumatoide si manifesta con l’infiammazione delle articolazioni nelle membrane sinoviali, compromettendo via via tutte le superfici articolari, la cartilagine, la capsula e i legamenti. 

Le parti del corpo maggiormente colpite sono e articolazioni di mani e piedi, in particolare le dita. In fase avanzata, invece, il disturbo può interessare anche le ginocchia, le caviglie e le spalle.

I sintomi dell’artrite sono dolorosi e portano a compromettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane. La rigidità articolare è infatti il primo segnale del disturbo, seguito da gonfiore, arrossamento e senso di calore nell’area circostante all’articolazione.

Artrite: diagnosi e trattamento 

Il primo campanello d’allarme è la rigidità articolare accompagnata dal dolore. 

In assenza di traumi o colpi accidentali alle articolazioni, quando questi sintomi si manifestano apparentemente senza alcun motivo e con intensità graduale, è opportuno tenerli sotto osservazione e procedere intanto a svolgere le analisi del sangue.

Nel 70% dei casi, infatti, l’artrite si manifesta con la presenza di alti livelli del Fattore Reumatoide (FR). Poi, se la condizione va a peggiorare sarà necessario eseguire degli esami più specifici, quali radiografia, ecografia articolare e risonanza magnetica.

Questi esami sono utili a individuare eventuali erosioni, alterazioni della struttura articolare e le specifiche infiammazioni.

Se non presa in tempo, l’artrite è una malattia degenerativa irreversibile. Gli interventi in questo caso sono mirati a ridurre l’intensità del dolore e rallentare il processo di degenerazione articolare, consapevoli del fatto che con il passare degli anni la situazione potrebbe peggiorare.

A tal proposito viene consigliata una terapia farmacologica, che consiste nella somministrazione di antidolorifici, cortisonici, DMARDs (farmaci antireumatici che riducono la reazione autoimmune), in abbinamento a fisioterapia e leggera attività motoria per migliorare le capacità motorie.

Prevenire l’artrite con l’alimentazione

L’alimentazione e un corretto stile di vita giocano un ruolo fondamentale nella comparsa dell’artrite e dei suoi sintomi.

Sovrappeso e obesità sono infatti fattori determinanti per questo disturbo, a causa dell’eccessivo peso che le articolazioni devono sostenere. Di conseguenza è molto importante seguire un regime alimentare sano e praticare regolare attività fisica per il mantenimento della flessibilità.

Dal punto di vista prettamente nutrizionale, è opportuno che la dieta sia ricca di fibre, frutta e verdura, cereali integrali e grassi buoni come l’omega 3 in grado di ridurre le infiammazioni. Consigliati quindi salmone, alici, noci e semi vari.

In generale bisogna preferire i cibi con proprietà antinfiammatorie, come ananas, verdure crucifere, carciofi e tè verde, mentre è meglio evitare quelli troppo grassi o alcalini, come le fritture, i pomodori e i peperoni.

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