La pancreatite acuta è un'infiammazione acuta del pancreas. Genera un danno delle cellule pancreatiche che ne limita la funzione temporaneamente. In base alla severità del danno la pancreatite acuta può anche generare la morte delle cellule pancreatiche il che potrebbe generare la produzione di sostanze altamente tossiche per l’organismo che a sua volta può causare uno stato morboso critico.
In caso di forme severe si potrebbe instaurare un quadro di insufficienza multiorgano.
Si differenziano due forme di pancreatite acuta: pancreatite acuta edematosa e pancreatite acuta necrotica.
All’insorgenza della malattia è impossibile diagnosticare quale delle due forme caratterizzerà il corso della malattia. Quindi il paziente con pancreatite acute necessita di una terapia intensiva in stadio precoce.
Quali sono le cause della pancreatite acuta?
Diverse sono le cause che possono causare la pancreatite acuta. Comunque in Europa la presenza di litiasi della colecisti e l’eccessivo consumo di alcool sono responsabili di circa il 90% dei casi. I metaboliti dell’alcool possono danneggiare direttamente il tessuto pancreatico.
Se un calcolo migra dalla colecisti nel dotto biliare principale può intasare il dotto pancreatico (che si unisce al dotto biliare prima di sboccare nel duodeno) e ciò può generare una pancreatite acuta. In aggiunta a queste cause comuni vi sono numerose altre cause rare che includono infezioni, diversi farmaci, difetti congeniti del dotto pancreatico.
Inoltre bisogna ricordare che in un piccolo numero di casi non è possibile stabilire le cause della pancreatite acuta che viene definita idiopatica.
La pancreatite acuta è un’infiammazione addominale, e come le altre infiammazioni addominali ha a che fare con l’alimentazione.
Dopo un episodio di pancreatite acuta, è importante seguire una dieta a basso contenuto di grassi.
I cibi grassi, fritti o piccanti possono infiammare ulteriormente il pancreas e causare dolore, motivo per cui vanno evitati il più possibile, così come vanno eliminati gli alcolici.
Inoltre, sempre per il fatto che possono aumentare l’infiammazione, andrebbero evitati anche succhi di frutta, bevande gassate e zuccherate, insaccati, carni rosse e in generale alimenti ricchi di sale e poveri d’acqua.
Fase iniziale (ripresa dopo il ricovero)
Reintroduzione graduale degli alimenti.
Pasti piccoli e frequenti: 5–6 pasti leggeri al giorno.
Evitare completamente alcol, fritti e alimenti molto grassi.
Alimenti consigliati
Cibi poveri di grassi
Carni magre: pollo, tacchino, coniglio (senza pelle).
Pesce magro: merluzzo, sogliola, nasello, orata, trota.
Latticini magri: yogurt magro, ricotta magra, latte scremato.
Uova: inizialmente solo albume, poi uova intere con moderazione.
Carboidrati digeribili
Riso, pasta, patate, pane preferibilmente non condito.
Cereali non integrali nelle prime fasi.
Verdure e frutta
Verdure cotte e ben digeribili: zucchine, carote, patate, zucca, finocchi.
Frutta non acida, preferibilmente cotta o frullata all’inizio.
Modalità di cottura
Vapore, lesso, al forno, alla piastra senza grassi aggiunti.
Evitare soffritti e condimenti abbondanti.
Alimenti da evitare
Grassi e fritture
Formaggi stagionati
Burro, panna, salse grasse
Salumi e insaccati
Patatine fritte, fritti in genere
Dolci industriali e prodotti da forno ricchi di grassi
Alcol
Assolutamente vietato per mesi (spesso per sempre).
Cibi irritanti o pesanti
Brodi grassi, carne rossa grassa, zuppe molto condite
Bevande gassate, bibite zuccherate
Cioccolato
Cibi piccanti
Prodotti integrali nella fase iniziale (troppo ricchi di fibra)
Grassi: quanto?
In genere si consiglia una dieta molto povera di grassi, spesso < 30–40 g al giorno nelle prime settimane.
Condimenti: pochissimo olio extravergine d’oliva (1 cucchiaio di olio extravergine di oliva a pasto).
Idratazione
Bere lentamente e spesso: acqua naturale.
Evitare alcol e bevande zuccherate.
Altri consigli importanti
Mangia lentamente e evita pasti abbondanti.
Evita di sdraiarti subito dopo aver mangiato.
Mantieni un peso corporeo adeguato.
Se compaiono dolore, nausea o diarrea, riduci i grassi e informa il medico.
Pasti piccoli, frequenti e non abbondanti.
Nessun fritto, nessun alcol, pochi grassi.
Evitare latticini grassi e formaggi stagionati.
Aumentare fibra e varietà solo gradualmente nelle settimane successive, secondo tolleranza.
Menù esempio
Colazione
Yogurt magro bianco oppure latte scremato
2 fette biscottate con un velo di marmellata senza zuccheri aggiunti
1 frutto ben tollerato (banana piccola o mela cotta)
Spuntino metà mattina
Una mela o una pera cotta oppure un vasetto piccolo di yogurt magro
Pranzo
Riso bollito (porzione media), condito con 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Petto di pollo o tacchino alla piastra o al vapore
Verdure cotte e delicate (zucchine, carote, patate, finocchi)
Pane semplice (30–40 g)
Spuntino pomeridiano
Crackers non integrali e non salati oppure una banana piccola
Cena
Pesce magro al forno o al vapore (merluzzo, sogliola, nasello, orata)
Purea di patate o zucchine/carote lessate
Pane (30 g)
1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva come condimento totale
Dopo cena (opzionale)
Camomilla o tisana non zuccherata
1 frutto molto maturo o cotto