Perché non riesco a dimagrire nonostante la dieta e l’attività fisica?”

Questa è una delle domande che molti di quanti hanno intrapreso un percorso di dimagrimento finiscono per porgersi quando subentra lo sconforto perché l’ago della bilancia sembra essersi bloccato.

Per chi ha qualche chilo di troppo e lotta costantemente con la bilancia, infatti, non c’è niente di più frustrante che fare sacrifici a tavola ma non riuscire a perdere peso.

Nella maggior parte dei casi la colpa ricade sul metabolismo lento o su alcuni alimenti che possono causare gonfiore, ma in realtà è bene sapere che l’origine del problema può essere multifattoriale. 

Possono infatti essere diverse le cause che interferiscono con il dimagrimento e impediscono di ottenere risultati concreti. 

Alcune di queste riguardano prettamente il comportamento adottato a tavola e nei confronti del piano nutrizionale stesso, pertanto dipendono concretamente dal soggetto a dieta.

Altre, invece, possono essere di natura ormonale o addirittura psicologica che sfuggono dal controllo razionale del paziente. 

Vediamo allora quali sono i motivi che impediscono la perdita di peso e quali soluzioni si possono adottare per sbloccare la situazione, conducendo al tanto agognato dimagrimento.

Gli errori da evitare

Iniziare un percorso di dimagrimento non è mai semplice perché comporta spesso un radicale cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita in generale.

Pertanto, nonostante le ottime intenzioni e la buona volontà, può accadere che non si riesca a seguire il regime alimentare prescritto esattamente come si dovrebbe, compromettendo il risultato.

Ciò può essere dovuto a diverse motivazioni, che portano a commettere alcuni degli errori più frequenti quando si è a dieta ipocalorica. Vediamo quali sono e come intervenire per risolverli.

Seguire la dieta sbagliata 

Molti sono ancora convinti che seguire una dieta ipocalorica significhi privarsi del buon cibo e soffrire un po’, consumando solo alimenti light, sconditi e insapori.

Per questo motivo non di rado può succedere che, pur di dimagrire, si finisca per scegliere una dieta inadatta alle proprie necessità e obiettivi, che non rispecchi i propri gusti, rivelandosi difficoltosa da seguire. 

Questo rappresenta un grosso limite per un percorso di dimagrimento sano, dal momento che questa condizione predispone l’organismo, la mente e l’umore al fallimento

Farsi influenzare dalle mode del momento iniziando una dieta solo perché promossa sul web o dalle star, anche se squilibrata e non sostenibile, è indubbiamente l’approccio più sbagliato. Come abbiamo avuto modo di ripetere spesso, infatti, lo scopo principale di un regime alimentare sano ed equilibrato è proprio quello di educare alla corretta nutrizione per imparare a nutrire il proprio corpo in maniera adeguata e in base alle reali necessità del proprio organismo. 

A prescindere dalle preferenze, allora, una dieta che aiuti a dimagrire deve essere sempre ben equilibrata dal punto di vista dei macronutrienti e deve contenere le adeguate quantità di carboidrati, proteine e grassi in quanto tutti elementi indispensabili per il benessere dell’organismo.

Questo è quindi il giusto approccio da seguire anche nell’ottica della perdita di peso, adattando le porzioni in base all’obiettivo e inducendo un deficit calorico sostenibile, relazionato al proprio stile di vita, senza la necessità di ricorrere a regimi alimentari troppo restrittivi.

Concedersi troppi sgarri e definire “a occhio” le quantità degli alimenti

Ritornando allo scopo educativo della dieta, è chiaro che seguire un regime alimentare ipocalorico senza concedersi alcuno sgarro per tutta la durata del percorso è impossibile.

Infatti, anche le persone più determinate dovranno fare i conti con le tentazioni durante i giorni di festa o con la voglia improvvisa di un gelato in estate. 

Concedersi quindi una cena più elaborata ogni tanto o una fetta di torta in più quando se ne ha voglia è consentito anche a dieta. L’importante, però, è non esagerare. 

Va bene quindi essere flessibili, ma quando ci si concede troppi sgarri il raggiungimento dell’obiettivo diventa sempre più difficile. Ciò vale anche e soprattutto se si ha la tendenza a non attenersi alle dosi consigliate e definire a occhio alcune quantità.

Il caso più palese è quello dello zucchero e dell’olio per condire le pietanze, considerate “calorie nascoste”. 

Un cucchiaino di zucchero apporta all’incirca 20 kcal che, di base, non influiscono significativamente nell’apporto calorico giornaliero.

Se però si aggiunge un cucchiaino di zucchero in ogni caffè o bevanda che si assume nel corso della giornata, il conteggio calorico può aumentare considerevolmente. 

Lo stesso discorso è valido per l’olio, che se aggiunto arbitrariamente alle pietanze può apportare fino a 200 kcal in più al giorno annullando il deficit calorico.

Saltare i pasti

Tra le abitudini più sbagliate che compromettono il risultato di una dieta impedendo il dimagrimento vi è la pratica di saltare i pasti.

La convinzione che introdurre meno calorie porti a perdere peso più rapidamente può invece causare un blocco metabolico o addirittura innescare l’effetto contrario.

Il nostro corpo è una macchina perfetta e per funzionare correttamente ha bisogno di energia.

Se priviamo l’organismo del carburante necessario allo svolgimento delle attività, questo risponderà bloccando tutte le attività “non vitali” (come dimagrire, che è meno importante di respirare) per ridurre al minimo il dispendio energetico.

Senza contare, inoltre, che il digiuno prolungato e una forte rigidità possono sfociare in attacchi di fame difficili da gestire, con il risultato di vanificare ogni sforzo.

Cause ormonali e psicologiche 

Se non si riesce a dimagrire nonostante la dieta ipocalorica e il giusto atteggiamento a tavola, è il caso di prendere in considerazione che potrebbero esistere dei problemi ormonali e psicologici che interferiscono con il percorso.

Dal punto di vista ormonale, è possibile che il soggetto con difficoltà a dimagrire soffra di insulino-resistenza (detta anche sindrome metabolica), una condizione per cui le cellule dell’organismo risultano poco sensibili nei confronti dell’insulina, un ormone fondamentale per la corretta assimilazione del glucosio. 

Per contrastare questa condizione l’organismo attiva un meccanismo chiamato iperinsulinemia, che consiste nella produzione massiccia di insulina.

Una delle conseguenze dell’eccesso di insulina è proprio l’aumento di peso in condizioni normali, mentre se si segue una dieta ipocalorica il risultato potrebbe essere il blocco del dimagrimento.

Un altro ormone strettamente legato al peso è quello della tiroide. Quest’ultimo è responsabile del controllo del peso e della velocità del metabolismo.

Uno squilibrio nella produzione degli ormoni tiroidei (ipotiroidismo o ipertiroidismo) può quindi interferire significativamente con il percorso dimagrante, soprattutto nel caso dell’ipotiroidismo che ha come conseguenza l’aumento del peso.

Infine, non bisogna sottovalutare il ruolo dello stress tra le cause ormonali. Lo stress infatti accentua la produzione del cortisolo, un ormone responsabile del consumo energetico che regola anche la sensazione di fame.

Sotto stress, quindi, l’eccesso di cortisolo può indurre a mangiare di più in maniera inconsapevole (preferendo ad esempio i cibi più calorici), compromettendo il percorso dimagrante e generando nervosismo, irritabilità e stanchezza. 

Strettamente legate allo stress, infine, è opportuno tenere in considerazione l’eventuale coesistenza di alcuni fattori psicologici che possono interferire significativamente.

È il caso, ad esempio, di chi ha un rapporto emotivo con il cibo (che vede ad esempio come fonte di consolazione o, peggio, di punizione), oppure di chi inconsciamente non riesce a mantenere alta la motivazione per via di una scarsa autostima

Convincersi infatti di essere incapaci a dimagrire e percepire i chili in più come un fallimento, sono condizioni autosabotanti che impediscono di impegnarsi seriamente in un percorso a lungo termine. 

In questo modo, al primo accenno di “sconfitta” (ad esempio quando il peso si blocca per qualche mese) si finisce inevitabilmente per mollare la presa e sfogare la propria frustrazione sul cibo vanificando ogni sforzo compiuto in precedenza. 

In ogni caso, bisogna sempre tenere a mente che quello del dimagrimento equilibrato e duraturo è un percorso che richiede tempo e pazienza, durante il quale il corpo è suscettibile a continue modificazioni e oscillazioni (di peso e di forma).

Se l’ago della bilancia segna lo stesso numero per diversi mesi, quindi, non è detto che non si stia dimagrendo. È possibile infatti che nel frattempo si sia acquisita massa magra (e persa quella grassa) grazie all’allenamento, oppure che a causa di diversi motivi il corpo stia trattenendo più acqua. 

Prima di chiedersi “perché non riesco a dimagrire”, allora, è opportuno valutare diversi aspetti e ricordarsi di avere pazienza. Con il giusto atteggiamento e la giusta predisposizione mentale, infatti, i risultati non tarderanno ad arrivare.