La tensione addominale è un fenomeno fastidioso e spesso doloroso. Per alcuni è un disturbo passeggero, mentre per altri si tratta di un vero e proprio incubo che si ripresenta dopo ogni pasto. Perché succede? 

È indubbio che, dietro la maggior parte dei disturbi da addome gonfio, si celino abitudini alimentari che non sono quelle giuste per l’individuo che ne soffre.

Ciò infatti può accadere anche quando si è convinti di mangiare sano e di seguire una dieta equilibrata.

Andiamo a vedere i principali sintomi, le cause e i possibili rimedi per provare a risolvere questo disturbo da soli e quando è il caso di rivolgersi all’aiuto di uno specialista.

Sintomi del gonfiore addominale

Dilatazione, rigonfiamento, rilassamento sono tutte attività che una pancia sana fa durante il corso della giornata.

L’intestino infatti viene stimolato sia dai cibi che dal sistema nervoso, pertanto è normale sentire la pancia “che si muove”.

Quando la pancia non si sgonfia in maniera naturale, alcuni sintomi diventano persistenti causando fastidio. Alcuni tra quelli più comuni sono flatulenza, eruttazione, meteorismo, stipsi e diarrea.

Le principali cause

In situazioni non cliniche, il disturbo addominale dovrebbe passare in poche ore.

Si accende la spia di allarme quando la pancia comincia a dare disturbi dolorosi e il gonfiore non accenna a diminuire.

Le cause principali di una pancia gonfia e dura possono essere diverse, vediamo allora le più comuni.

Alimenti che fermentano

I gas intestinali possono essere prodotti da certi alimenti per via della loro fermentazione dopo il pasto. 

Vi sono alcuni alimenti, infatti, che contengono zuccheri la cui assunzione andrebbe controllata perchè fermentabili.

È il caso dei carboidrati, degli oligosaccaridi come gli zuccheri dei legumi, disaccaridi come il lattosio, monosaccaridi come il fruttosio e polioli come il sorbitolo. A questi si aggiungono anche pasta e pane.

I legumi e le crucifere (cavoli e simili) contengono tanta fibra che spesso l'intestino non è più educato a processare. Vanno assunti in maniera graduale, partendo da una volta a settimana e bisogna preferire i legumi secchi a quelli pronti in scatola. 

L’aggiunta di erbe carminative in cottura li rende più digeribili.

Sì quindi a zenzero, alloro, santoreggia, anice stellato e menta. In ogni caso, i cavoli vanno mangiati in piccole porzioni e con condimenti leggeri ed è meglio aggiungere un pizzico di bicarbonato in cottura invece del sale.

Un altro fattore che contribuisce alla produzione dell’ aria nello stomaco è la quantità di cibo introdotto, spesso eccessivo.

Inoltre, mangiare in fretta, senza masticare bene e con aggiunta di troppi grassi non può che peggiorare la situazione. Mangiare lentamente può aiutare nella soluzione del problema ma è anche opportuno non mischiare troppi alimenti fibrosi e zuccherini.  

Cattiva digestione

Pasti abbondanti, fritture e bibite gassate possono affaticare il lavoro dell’intestino.

Una  gustosa porzione di patatine fritte ha come effetto collaterale di rallentare la digestione a causa degli oli utilizzati per la frittura. L’attività dei batteri intestinali per scomporre gli alimenti in elementi semplici si moltiplica e ciò causa produzione di gas.

È da sfatare il mito che l’assunzione di bevande gassate aiuti. Al contrario, queste bevande sono piene di zuccheri che aumentano la fermentazione nell’intestino e causano ancora più gonfiore.

La sensazione momentanea di benessere in seguito all’eruttazione di aria non influisce sui tempi della digestione, che rimangono lunghi.

Modificare le abitudini alimentari, quindi, risulta essenziale per migliorare gli spiacevoli effetti causati da una pancia gonfia e dura.

Condizioni di ansia e stress

La pancia è dotata di neuroni con cui dialoga col cervello.

Quando si vivono situazioni di stress, il cervello invia segnali di allarme e anche la muscolatura dell’addome si contrae. Questo causa problemi digestivi.

Questi disturbi possono diventare cronici se non si impara a gestire lo stress. Possono rivelarsi buoni rimedi, quindi, praticare esercizi di respirazione, rallentare i ritmi giornalieri e fare attività fisica costante.

Intolleranze alimentari

A volte il mal di pancia può essere causato da intolleranze alimentari non diagnosticate. Due tra le più comuni, quando non rappresentano un disturbo cronico, sono l’intolleranza al lattosio e quella al glutine. 

L’intolleranza al lattosio è dovuta alla deficienza di lattasi, l’enzima necessario per la digestione del lattosio stesso. Sono presenti sul mercato molte alternative di latticini senza lattosio.

Questi alimenti hanno le stesse proprietà nutritive delle versioni con lattosio ma risultano digeribili per gli intolleranti.

L’intolleranza al glutine può essere dovuta ad una dieta troppo ricca di alimenti contenenti questa proteina, quali pasta e pane.

Soggetti sani possono avere difficoltà nel digerire alcuni alimenti per accumulo.

In questi casi va bene diminuire o disintossicarsi per brevi periodi. 

Patologie croniche dell’intestino

Tra le patologie più frequenti ci sono il Morbo di Chron, il colon irritabile, la celiachia e l’appendicite infiammata. 

Se il mal di pancia e i crampi diventano persistenti, l’evacuazione diventa un problema doloroso e si hanno perdite di sangue con le feci allora è il caso di rivolgersi ad un medico che determinerà se è sufficiente intervenire con un programma alimentare più adeguato o se è il caso di approfondire con un gastroenterologo e svolgere esami specifici.

Rimedi per il gonfiore addominale

Ci sono alcune sane abitudini che si possono intraprendere per migliorare o risolvere questo disturbo. 

Innanzitutto è importante modificare le proprie abitudini alimentari. Come abbiamo visto, infatti, anche una dieta apparentemente sana può causare disturbi intestinali.

Bere acqua durante il giorno favorisce la digestione in generale ma è particolarmente consigliato per chi consuma diversi prodotti da forno asciutti (pane, fette biscottate, ecc.).

Praticare attività fisica costante aumenta e aiuta la motilità intestinale oltre ad avere effetti benefici su tutto il corpo e sulla mente.

Inoltre, sarebbe opportuno abbandonare le cattive abitudini, quindi moderare il consumo di alcool e smettere di fumare.

Per migliorare l’attività intestinale è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali, che possono produrre effetti benefici per tutto l’organismo.

Il carbone vegetale, ad esempio, agisce sull’intestino assorbendo i gas prodotti. Va accompagnato con molta acqua per avere un buon effetto e non va assunto in grandi quantità.

I fermenti lattici servono per rinforzare la flora batterica che potrebbe essere stata attaccata da alimenti che hanno messo a dura prova l’apparato digerente

Il tè verde ha proprietà sgonfianti.

Lo zenzero, oltre ad essere un eccellente antinfiammatorio, aiuta a mobilitare l’attività intestinale. 

Infine, il finocchio sia cotto che crudo ha una funzione carminativa, ovvero evita la fermentazione. 

In assenza di patologie croniche quindi, è davvero importante migliorare abitudini alimentari e stile di vita per poter combattere efficacemente questo fastidioso disturbo.

Come sempre, è consigliato il supporto di un professionista della nutrizione (biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per esser sicuri di fare le scelte giuste dal punto di vista nutrizionale. Trovane uno su Nutridoc!